Reiki
Il Reiki è un’antica tecnica buddhista di guarigione energetica. E, intendendo la Persona come insieme di corpo, mente e anima, anche guarigione spirituale.
La traduzione letteraria dell’ideogramma giapponese del Reiki è: ” Energia Universale”, infatti scomponendolo nelle sue due parti (Rei + Ki) andiamo a riconoscere il “Flusso Universale” (Rei) e il Ki (o Qi, o Chi), normalmente tradotto con l’ “Energia Vitale“, o “Soffio Vitale”, che permette alla persona di vivere, di muoversi, di pensare, di relazionarsi e in generale di esistere su questa Terra.
Nel Reiki l’operatore/operatrice* generalmente non lavora a contatto pelle bensì interagendo con il livello aureo-energetico del ricevente, a pochi centimetri dal volume corporeo della persona trattata.
Una peculiarità importante di questa disciplina (trattamenti individuali su lettino, 1h circa) consiste nel fatto che l’operatore/*, a differenza di quanto avviene ad esempio con la Pranoterapia e altri metodi simili, non utilizza una fonte di energia propria bensì “funge da antenna”, canalizzando livelli vibrazionali già presenti nella natura viva dell’ambiente che ci circonda, nell’Universo di cui siamo parte.
“La Persona come tale non si ammala:
ciò risulta apparentemente ammalato
sono corpo e mente.
La forza vitale stessa non è ammalata;
se la forza vitale si ammalasse,
nessuno potrebbe vivere.”
(tratto da un discorso del maestro Masahiro Oki)
Fu grazie al Master Reiki tedesco Frank Petter che venne riportata alla luce e diffusa in Occidente la vera storia del fondatore del Reiki, Mikao Usui. Andando sulla tomba di Mikao Usui a Tokyo, infatti, trovò un monumento di pietra naturale dov’era incisa la vera storia dell’iniziatore di questo affascinante metodo di riequilibrio energetico.
Nato nel 1865, M. Usui divenne presto un esperto di arti marziali. La sua vita lavorativa tuttavia non gli aveva portato grandi soddisfazioni e si interrogò ben presto sul significato della propria vita, oltre che sull’importanza dei beni materiali (più del necessario) o di riconoscimenti sociali. Iniziò così un lungo cammino spirituale viaggiando in molti paesi tra cui Cina, India, Nepal e Tibet. Tornato in Giappone, M. Usui decise di salire sul monte Kurama alla periferia di Kyoto, come aveva già fatto anni prima, tuttavia questa volta decise di accompagnare questo isolamento con una pratica di 21 giorni di digiuno e profonda meditazione. Fu in quel momento che Usui provo’ l’esperienza del ‘Satori’, secondo i buddhisti un particolare stato di coscienza che può essere assimilato ad un temporaneo risveglio, uno stato di breve illuminazione. In quel momento M. Usui, complice anche lo stato di coscienza molto elevato in cui versava, assistette al definitivo sblocco interiore della propria capacità innata (che in qualche misura possediamo tutti, in stato latente) di intercettare e sintonizzare verso il ricevente la cosiddetta “Energia cosmica” – un particolare stato vibrazionale sempre presente nell’ambiente che ci circonda e che ci attraversa, a cui l’operatore Reiki riesce a ‘sintonizzarsi’ – al fine di aiutare gli altri. Mikao Usui comincio’ quindi a praticare Reiki e iniziò alla pratica piu’ di 2000 persone. Mori’ nel marzo del 1926, mentre stava armonizzando al Reiki un suo allievo.